L’organo

L’ORGANO
E LA SUA PROVENIENZA

a cura di Davide Carollo

Al momento attuale non sono stati compiuti studi e ricerche sulla presenza di strumenti all’interno del complesso monastico di Santa Chiara.

Nella chiesa non è presente una cantoria e, considerata la dimensione dello spazio interno dell’aula e l’occupazione di tutto il suo perimetro, probabilmente non avrà trovato spazio nemmeno un piccolo organo positivo. Forse le monache nel secolo scorso avranno utilizzato all’interno della clausura, nel coro o nel coretto, un harmonium per accompagnare il canto dell’Ufficio e della S. Messa, ma restiamo sempre nel campo delle ipotesi.

La Curia, in accordo con la Soprintendenza, volendo preservare dal degrado l’organo positivo Fedeli (1777) della chiesa di Sant’Agnese, ancora chiusa per il terremoto, ha deciso di provvedere al suo completo recupero, individuando quale sua nuova collocazione gli ambienti della Parrocchia di Santa Chiara.


Lo strumento è stato restaurato e trasferito nella nuova sede dalla ditta organaria Baldazza di Longiano (FC).


Scheda tecnica

Organo costruito da Filippo ed Andrea Fedeli nel 1777, restaurato da Gianni Ferraresi nel 1967-68, e dalla ditta Baldazza nel 2023. Dispone di 8 registri (tiranti a pomello posti in unica fila verticale a destra della tastiera), per un totale di n. 316 canne.

Console a finestra situata nella parte anteriore del corpo. Trasmissione meccanica, tastiera da 45 note (Do1-Do5) con prima ottava corta, pedaliera a leggìo scavezza da 9 note (Do1-Do2), con ottava corta e senza registri propri. Tiratutti a manovella, collocato sopra i tiranti dei registri.

Lo strumento presenta una particolarità unica nel suo genere: il Ripieno non ha le quinte (Decimanona e Vigesimasesta)

Principale[8′]
Ottava[4′]
Decimaquinta[2′]
Vigesimaseconda[1′]
Vigesimanona[1/2′]
Flauto XII[2.2/3′]
Corneta soprani[dal Do#3]
Voce umana[dal Do#3]
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