“Memento, homo, quia pulvis es,
et in pulverem reverteris”
mercoledì 20 febbraio
Imposizione delle Sacre Ceneri
Cari fedeli,
iniziando il tempo di Quaresima colgo l’occasione per ricordare le norme circa il digiuno e l’astinenza. Mentre leggerete i canoni del codice, spero che abbiate l’occasione non solo di apprendere una norma ma di riflettere e riscoprire il senso più in generale della penitenza, delle opere di pietà, della preghiera e dell’astinenza dalle carni, da praticare non solo in Quaresima ma anche nei singoli venerdì dell’anno, quale segno comunitario di penitenza fra tutti i cristiani, che per legge divina, sarebbero già per sé tenuti alla penitenza ciascuno a proprio modo.
Can. 1249 – Per legge divina, tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una comune osservanza della penitenza, vengono stabiliti dei giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino se stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza a norma dei canoni che seguono.
Can. 1250 – Sono giorni e tempi di penitenza nella Chiesa universale, tutti i venerdì dell’anno e il tempo di quaresima.
Can. 1251 – Si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti e singoli i venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il mercoledì delle Ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo.
Can. 1252 – Alla legge dell’astinenza sono tenuti coloro che hanno compiuto il 14° anno di età; alla legge del digiuno, invece, tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato. Tuttavia i pastori d’anime e i genitori si adoperino perché anche coloro che non sono tenuti alla legge del digiuno e dell’astinenza a motivo della minore età, siano formati al genuino senso della penitenza.
Can. 1253 – La Conferenza Episcopale può determinare ulteriormente l’osservanza del digiuno e dell’astinenza, come pure sostituirvi, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, soprattutto opere di carità ed esercizi di pietà.
Nota pastorale dell’episcopato italiano
sul sul senso cristiano del digiuno
e dell’astinenza